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al testo di Lucia Longo
Rose nere
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E’ intrepido il vento e si stringe fra i rami così questa luna che alloggia i sospiri dai miei ai tuoi occhi due tersi binari.
Spalanca lo sguardo sul mistero che ti seduce e vedimi come un incanto da sconsacrare non sono fili di diamante i miei capelli ma nodi da strappare come sul mare fanno le tempeste al grido atterrito delle gomene.
Sulla pista della mia carne non troverai la salita per l’arcobaleno forse solo il sapore lino sfatto della pelle e le gocce che colano dalla mia alla tua fronte lo sai sanno di sale.
Sarò pietra della tua casa se brucerai il tempio sono fredde le gemme d’opale i ciottoli invece trasudano il sole.
Mio re abbandona ogni magnifico orpello dal palcoscenico di questo universo e…
dammi la mano.
Petalo di rose nere nere come delle nostre ali dimenticato volo io sarò
se mi vorrai.
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Nando
- 14/08/2015 12:14:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Fin dalla prima lettura ho ammirato ciò che già mi era stato svelato: il talento poetico di Lucia Longo; ma non solo: ho ancora di più ammirato la ricchezza "lessicale" delle immagini, alcune similitudini con i fenomeni naturali, così "fratelli" alle mozioni della passione damore. E poi quella fatica fisica, quello scambiarsi il prezzo muscolare della salita reciproca dei corpi, luna verso laltro - bella levocazione figurativa del sudore che cade da fronte a fronte. Abituato alla sinteticità perfetta dei suoi lampi poetici, ho qui invece "degustato" quasi lincontenibilità del discorso amoroso… Fino a "mio Re": Qui il cambio brusco di registro, la scelta di alcune parole-immagini e lo sfilacciarsi grafico dei versi in chiusa mi hanno, per ora e per quest’ultima parte, lasciato un tempo di sospensione da un giudizio finale.
Mai banale, sempre presente con tutta te stessa, voce poetica dell’amore passionale, è sempre bello leggerti.
Ciao, Lucia
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